IVS – Istarski vodozaštitni sustav d.o.o./s.r.l./ è la società di proprietà di tutte le città e comuni della Regione istriana
IVS – Istarski vodozaštitni sustav d.o.o./s.r.l./ è la società di proprietà di tutte le città e comuni della Regione istriana, fondata per la realizzazione del progetto “Sistema di drenaggio urbano e trattamento delle acque reflue per piccoli abitati nell’ambito della protezione sanitaria delle sorgenti di acqua potabile della Regione istriana”.
Nel processo di fondazione della società, le quote di partecipazione appartenevano alla società Hrvatske vode e alla Regione istriana, ma nel corso del 2012 ciò è stato modificato per rispettare le recenti modifiche alla Legge sulle acque. La sede della società è a Buzet-Pinguente, nel vecchio edificio vicino alla società Istarski vodovod. La società ha 10 dipendenti.
Sin dalla fondazione le attività principali erano incentrate sulla preparazione della documentazione progettuale per le reti di collettori e dispositivi per il trattamento delle acque reflue destinati a piccoli abitati nella Regione istriana. Ben presto l’area di azione si estenderà sulla fornitura di servizi comunali.
Struttura proprietaria
Cliccando sul link sottostante si aprirà un documento del 1 settembre 2016sulla struttura proprietaria della società e lo stato delle quote di partecipazione
Struttura proprietaria e lo stato delle quote di partecipazione
Sistema di drenaggio urbano e trattamento delle acque reflue per piccoli abitati nelle zone di protezione delle sorgenti di acqua potabile della Regione istriana
A causa della specificità della configurazione del suolo e delle caratteristiche e dell’abbondanza delle sorgenti di acqua potabile, sulla penisola istriana viene imposta la necessità di una gestione integrata dell’approvvigionamento idrico e del sistema di drenaggio. Il problema del drenaggio e dello scolo delle acque reflue è stato riconosciuto nei piccoli abitati che non dispongono né di risorse economiche né di risorse umane per la costruzione e la gestione dell’impianto di drenaggio.
Per la realizzazione del progetto è stata fondata la società IVS – Istarski vodozaštitni sustav d.o.o. di proprietà di città e comuni, della Regione istriana e della società Hrvatske vode. La Regione istriana ha approvato due nuovi atti: la Delibera sulle zone di protezione di sorgenti di acqua potabile nella Regione istriana e la Delibera sull’introduzione della tassa speciale per il cofinanziamento della costruzione del Sistema di drenaggio pubblico e protezione delle acque della Regione Istriana, che ammonta a 1kn / m3 di acqua consumata.
Oltre a questi fondi propri per il finanziamento del sistema, vengono forniti anche fondi provenienti dalla società Hrvatske vode, fondi europei e da altre fonti.
Dati principali sul progetto di protezione delle acque
Lo studio “Organizzazione, realizzazione e manutenzione del sistema di drenaggio e di trattamento delle acque reflue per piccoli abitati nella zona di protezione delle acque nella regione istriana” ha incluso 173 abitati nelle zone di protezione delle sorgenti di acqua potabile nella Regione istriana, ove vivono circa 38.000 abitanti.
Bisogna costruire circa 550 chilometri collettori gravitazionali, 22 km di collettori a pressione, 190 stazioni di pompaggio e 166 dispositivi per il trattamento delle acque reflue della capacità di almeno 100 abitanti equivalenti (AE) fino ad un massimo di 500 AE, per un totale di 45.400 AE.
Il progetto prevede numerosi sistemi di raccolta separati, ciascuno con il piccolo dispositivo di depurazione appartenente. Questo approccio è stato accettato per la fondatezza economica, perché il prezzo del chilometro di collettore spesso supera il costo di un piccolo impianto di trattamento delle acque reflue. Inoltre per ridurre i costi è prevista la centralizzazione del controllo, della gestione e della manutenzione del sistema.
Società per l’implementazione del progetto
Per la realizzazione di successo del progetto impegnativo il cui titolo completo è “Sistema di drenaggio urbano e trattamento delle acque reflue per piccoli abitati nelle zone di protezione sanitaria delle sorgenti di acqua potabile della Regione istriana”, è stato necessario nominare un team di persone esperte.
L’assemblea della Regione istriana ha deciso di affidare questo lavoro a un gruppo di professionisti che ha attuato con successo il progetto del Sistema di approvvigionamento idrico dell’Istria.
A seguito di tale decisione, il 23 settembre 2004 a Pisino è stato siglato il Contratto sociale sulla costituzione della società IVS – Istarski vodozaštitni sustav d.o.o., con sede a Buzet-Pinguente, si è tenuta la prima Assemblea costitutiva della società, sono stati nominati il Consiglio di sorveglianza e l’Amministrazione della società. La società è stata costituita con la seguente struttura proprietaria: il 51% di proprietà delle città e dei comuni della Regione istriana, il 26% di proprietà della società Hrvatske vode e il 23% di proprietà della Regione istriana. In questa fase nella struttura proprietaria non sono stati inclusi la Città di Pola e il comune di Medolino, anche se recentemente è stato espresso interesse per la loro inclusione.
Durante l’Assemblea della Società del 25 aprile 2006 è stato approvato il Programma degli investimenti nel sistema di drenaggio pubblico e nella protezione delle acque che riguarda la prima fase di costruzione. Il programma definisce inoltre l’ordine di costruzione del sistema, che ha preso in considerazione la grandezza degli abitati, la dimensione delle sorgenti nella cui area si trova il singolo abitato e un possibile impatto negativo sulla sorgente, data la prossimità o l’area di protezione della sorgente.
Nel 2012, ai sensi della Legge sulle acque, la Regione istriana e la società Hrvatske vode hanno trasferito a tutte le unità di autogoverno locale della Regione Istriana le proprie quote di partecipazione, tra cui la città di Pola e il comune di Medolino.
Obiettivi e sfide della Società
Costruzione e gestione del sistema di protezione delle acque dell’Istria,
costruzione di sistemi di drenaggio e trattamento delle acque reflue di piccoli abitati secondo i più alti standard,
manutenzione dell’impianto ai livelli progettati con un elevato servizio clienti.
Quadro giuridico per il progetto
Il progetto si basa sulla Legge sulle acque (Gazzetta ufficiale 107/95 e 150/05) e il Regolamento sull’istituzione di zone di protezione delle sorgenti (GU 55/02) che hanno imposto agli autogoverni locali l’obbligo di definire le zone di protezione delle acque. Anche se sono state precedentemente definite le aree di protezione delle singole sorgenti d’acqua destinate all’approvvigionamento idrico in Istria, l’Assemblea regionale della Regione istriana del 01/08/2005 ha approvato una Delibera unica sulle zone di protezione delle sorgenti di acqua potabile nella Regione istriana. Questa Delibera si applica all’intera penisola e definisce con precisione quanto segue:
aree della zona di protezione,
sorgenti e accumulazioni utilizzate o riservate per l’approvvigionamento pubblico nell’area della Regione istriana,
misure per la tutela delle sorgenti contro l’inquinamento o altri impatti che potrebbero influire negativamente sulla quantità, qualità e igienicità dell’acqua
proseguimento dei lavori di ricerca,
disposizioni penali.
Puoi trovare i documenti legali nella sezione Diritto di accesso alle informazioni – cliccando qui.
Valutazione del valore e modalità di finanziamento
La realizzazione del progetto è prevista in due fasi: nella prima fase ci sono i sistemi che si trovano nella II, III e IV zona di protezione delle sorgenti di acqua potabile (primi 86 abitati), e nella seconda fase i sistemi nelle zone inesplorate e quelle al di fuori della zona di protezione. Il valore stimato degli investimenti totali secondo lo studio del 2000 è di circa 147.500.000 €.
La stima degli investimenti nella prima fase è di circa 75.000.000 € per lavori di costruzione, montaggio e attrezzature, elaborazione della documentazione progettuale, elaborazione dello studio, affari legali e di proprietà (acquisizione di terreni) e lavori di supervisione ecc.
Le fonti di finanziamento per la costruzione del sistema sono previste e regolate dalla:
Legge sull’acqua
Legge sul finanziamento dell’economia idrica
La legge sull’economia comunale
Le fonti di finanziamento previste sono: tasse per la protezione delle acque, tasse speciali, prestiti, fondi e altre fonti.
Introducendo una tariffa speciale pari a 1 HRK per m3 di acqua fornita per l’approvvigionamento idrico in tutta la regione vengono assicurati i propri fondi che rappresentano circa il 28% del valore totale del progetto. Per la realizzazione completa del progetto, è necessario impegnare i fondi della società Hrvatske vode e in particolare i fondi dell’Unione europea. Pertanto, la prima fase di questo progetto è già stata segnalata e accettata dalla società Hrvatske vode per ottenere mezzi dai fondi di adesione.
Tecnologie di trattamento delle acque reflue
Nella preparazione delle attività progettuali per la progettazione di sistemi nei primi 26 abitati è stato condizionato il consenso della società Hrvatske vode che ha imposto lo standard per l’efficienza di depurazione: 98% rimozione del COD e BOD5 nella zona di protezione II, e la rimozione del 95% del COD e BOD5 nella terza zona di protezione. Poiché il grado di purezza del 98% può essere soddisfatto solo dal dispositivo di tipo MBR (bioreattore a membrane sommerse), questo dispositivo è stato selezionato per tutti gli abitati nella seconda zona di protezione delle sorgenti. Inoltre, per una parte degli abitati non esiste il corso s’acqua per ricevere acque reflue trattate, ma è previsto il loro scalo nel sottosuolo, che a sua volta richiede la massima sicurezza della qualità effluente e quindi l’unità MBR. Inoltre, per prevenire un’ulteriore eutrofizzazione dell’accumulazione di Botonega, pure nel suo bacino sono stati selezionati i dispositivi MBR, per la rimozione efficiente di azoto e fosforo. Gli stessi dispositivi sono stati scelti anche per gli abitati in cui si intensifica l’espansione delle zone urbane e per gli abitati dove c’è una certa produzione industriale. Lo stesso principio è stato applicato ai successivi 15 abitati la cui progettazione deve iniziare nel corso dell’anno. Nelle aree cosiddette meno sensibili, sono stati selezionati i dispositivi biologici classici BIO-TIP e per i sistemi più piccoli i dispositivi compatti SBR (impianti a fanghi attivi).
Per quanto riguarda il problema dello smaltimento dei fanghi dai dispositivi previsti, fin dall’inizio viene presa in considerazione una soluzione completa. Alcune delle soluzioni tecnologiche considerate prevedono la soluzione direttamente sui dispositivi esistenti in Istria, la costruzione del proprio dispositivo fisso o l’acquisto di un dispositivo mobile di disidratazione. Ognuna di queste soluzioni proposte ha i suoi vantaggi e svantaggi, che devono essere attentamente valutati prima della decisione finale. In questa prima fase del progetto, su dispositivi la cui costruzione è una priorità, e tutti sono di tipo MBR, è prevista la soluzione indipendente della disidratazione dei fanghi tramite un sistema di insaccamento. La tecnologia è molto semplice: il fango precedentemente ispessito viene inserito in piccoli sacchetti (25-50 l) di materiale poroso da cui l’acqua scola in modo naturale e poi ritorna nel sistema di depurazione, dopo di che i sacchi vengono ulteriormente asciugati all’aria. È necessario esplorare la possibilità di utilizzare tale sottoprodotto in agricoltura.